
Tutti alla ricerca del talento nascosto. Accade in ogni disciplina sportiva e lo sci non è da meno. Dalle Alpi alle Madonie passando per gli Appennini, dirigenti e allenatori scrutano da sempre i campetti scuola o le gare sociali per trovare il nuova/ la nuova campioncino/a. Un tempo (epoca Valanga azzurra e dintorni) si guardava alla categoria Juniores, poi pian piano sempre più giù di età fino ad arrivare ai Cuccioli, poi ai Baby. Ma ormai costoro sono già “consumati” atleti. Ecco perchè lo sguardo è sceso fino a laggiù: ai Superbaby, gli ex Topolini. E’ questa la categoria più coccolata ed ammirata. Gli addetti ai lavori sbirciano i progressi della curva in conduzione di questi mini atleti (quasi tutti con tutina da gigante) fra i 6 e 7 anni. Dei veri e propri gnomi dalle energie inesauribili e proprio per questo con un potenziale tutto da scoprire. Nella stagione appena conclusa (essendo stata tanto breve quanto fugace causa Covid 19) i Superbaby d’Italia hanno avuto poche occasioni per mettersi in mostra, ma qualcuno sussurra con un certo coraggio e impudenza: “per favore fateli divertire sugli sci, fateli crescere tranquilli e sereni”. Ma il pressing agonistico, inutile nasconderlo, c’è ed è evidente. L’Italia ha fretta di trovare il “suo” Hirscher del futuro, la Shiffrin del dopo-Brignone . E noi dello 0.40 ? Certo sogniamo anche noi di scovare fra i nostri Superbaby il campione del futuro. Ma senza stress, con la passione di sempre che anima i nostri allenatori. Ci culliamo così i nostri piccoli atleti sulle piste del comprensorio abruzzese Aremogna-Pizzalto-Montepratello fra neve fresca e neve programmata. Avvicinandoli con cura al mondo agonistico consapevoli di una sfida difficile, ma certi di far crescere, prima ancora dei campioncini, degli appassionati di questo meraviglioso sport. Viva i Superbaby 0.40 !
STEVE SCIHANN